Diritti umani in Iran

La Giustizia e diritti umani in Iran, secondo il Democracy Index del 2016, occupano la 154ª posizione su 167 paesi analizzati nel mondo, con un punteggio di 2,34 su 10,00. Nel 2019 il suo punteggio migliora leggermente (2,38 e la sua posizione diventa 151a su 167 paesi analizzati), superando la Cina di due posizioni.

Il punteggio, per quanto riguarda il processo elettorale e il pluralismo è di 0,00 su 10,00; per quanto riguarda la funzione del governo il suo punteggio è di 2,86 su 10,00; per quanto riguarda la partecipazione politica il suo punteggio è di 4,44 su 10,00; la cultura politica è 3,13 su 10,00; e per quanto riguarda i diritti civili il suo punteggio è di 1,47 su 10,000.

La posizione diventa 152ª nel 2020, con un punteggio totale di 2,20.

Dal 1 aprile 1979, con la proclamazione della Repubblica, vi è un regime di stampo islamico. I diritti umani sono gravemente violati all'interno del Paese.

Dal 1979 la pena di morte vige all'interno del paese ed è valida per omicidio, rapina a mano armata, stupro, blasfemia, apostasia, rapimento, tradimento, spionaggio, terrorismo, reati economici, reati militari, cospirazione contro il Governo, adulterio, prostituzione, omosessualità (se colui ad essere giustiziato esercita la parte del passivo o dell'attivo in caso di stupro) e reati legati alla droga[1].

Al 2023 l'Iran è l'unico paese al mondo a giustiziare persone che all'epoca del reato commesso erano ancora minorenni e a giustiziare ancora minorenni[2].

  1. ^ NTC - Bancadati, su nessunotocchicaino.it. URL consultato il 10 gennaio 2021.
  2. ^ IRAN - IHR:13º Rapporto sulla Pena di Morte in Iran, su nessunotocchicaino.it. URL consultato il 15 dicembre 2021.

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